L’alta pasticceria siciliana è sinonimo dell’azienda Fiasconaro. Tutto ha inizio nel 1953 da papà Mario con la gelateria nella piazza del paese e nel tempo costruisce una florida attività. Negli anni 90 si compie il salto di qualità grazie alla nuova generazione, con i figli Fausto, Martino e Nicola. Così il brand delle Madonie sbarca nel continente e in tutto il mondo.
A far conoscere “l’universo” Fiasconaro è l’intuizione del maestro pasticcere Nicola, che mixa in modo magistrale il classico dolce natalizio del nord-Italia, il panettone, con i sapori Mediterranei.
Negli anni i fratelli Fiasconaro si sono dedicati ai propri ruoli: all’amministrazione troviamo Martino mentre il responsabile dello showroom è Fausto. Nicola, pluripremiato pasticcere, sforna ogni giorno le prelibatezze della casa. Il suo ultimo riconoscimento? È stato insignito dal capo dello stato Sergio Mattarella, il quale lo ha nominato Cavaliere del Lavoro nel 2020.
Nel settembre 2011 e nell’ottobre 2017 il Maître pâtissier supera sé stesso e coordina centinaia di pasticcieri siciliani per la realizzazione della Cubbaita (tipico torrone siciliano) più lunga del mondo: una suggestiva opera d’arte che si è snodata per le vie di Mazzarino e a Mazzara del vallo. Nel 2018 l’azienda apre le porte alla moda, iniziando la collaborazione con Dolce & Gabbana nella realizzazione del tipico dolce natalizio, il panettone, dai sapori della Sicilia. Per la Pasqua 2021 Dolce e Gabbana e Fiasconaro lanciano la Colomba, simbolo di pace e soprattutto Rinascita, visto il periodo in cui stiamo vivendo. Le proposte da forno dai sapori della tradizione italiana sono tre: la Colomba con cioccolato e confettura di fragoline di bosco di Sicilia, la Colomba al cioccolato dell’isola e la Colomba alle mandorle di Sicilia. Le prelibatezze sono racchiuse in magnifiche scatole in latta, realizzate da artisti locali, con colori bianco e azzurro che ricordano la freschezza del mare e il blu del Mediterraneo. Intanto per le feste pasquali abbiamo incontrato il noto Maître pâtissier Nicola Fiasconaro che, tra una lievitazione ed una farcitura, a cuore aperto ha raccontato la passione per le dolcezze.
1. Qual è il segreto per un ottimo impasto?
L’alta qualità dei nostri prodotti, la genuinità delle materie prime utilizzate, la lavorazione artigianale e la lunga lievitazione naturale sono le componenti che aiutano un impasto ad essere di qualità.
2. Tra le creme al cioccolato di Modica e all’oro verde di Bronte di Sicilia quale spalma di più?
Tutti i nostri prodotti, così come le creme spalmabili, sono frutto di una ricerca e selezione accurata e vengono abbinati ai nostri lievitati per esprimere il legame con il territorio. Un esempio è la crema alla manna, una linfa naturale estratta dalla corteccia dell’albero del Frassino, una specie presente sulle madonie che trova molteplici applicazioni in vari ambiti, ma è sicuramente nell’arte pasticcera che la Manna esprime il lato più affascinante e gustoso della propria unicità.
3. I palati raffinati quali panettoni prediligono maggiormente?
Le nostre creazioni nascono per soddisfare tutti i palati, proprio per questo abbiamo diverse linee e cerchiamo di diversificare la nostra offerta per soddisfare i nostri clienti, in quanto tutti meritano la nostra attenzione
4. Com’è nata la collaborazione con Dolce & Gabbana, entrambi esportate il made Sicily nel mondo?
È stato soprattutto l’amore per il prodotto artigianale interamente “Made in Italy”, a fondere insieme l’eccellenza della moda e della pasticceria. Dall’incontro fra la creatività di Dolce&Gabbana e l’arte dolciaria di Fiasconaro non poteva che scaturire una ricetta unica: il panettone tipicamente milanese rivisitato con i sapori della Sicilia. Gli ingredienti comuni di questo straordinario connubio fra Nord e Sud sono il rispetto della tradizione e il coraggio di sperimentare, la ricerca della perfezione e la scoperta del Bello. Da marzo 2021 una nuova creazione dolciaria tipica della tradizione italiana si aggiunge alla collezione Dolce&Gabbana e Fiasconaro. La Colomba Dolce&Gabbana e Fiasconaro narra il nuovo capitolo di una storia tutta italiana di eccellenza, sapere e passione per il buon cibo: un amore incondizionato, condiviso da due realtà che continuano con entusiasmo a promuovere il Bello e il Ben Fatto nel mondo.
5. Lei che è stato iper insignito, a quale tra tutti i premi è legato?
Tutti i premi che abbiamo ricevuto negli anni sono stati per noi sinonimo di crescita. E tutti nessuno escluso, rappresentano una tappa fondamentale del percorso che l’azienda porta avanti dagli inizi. In ultimo essere stato insignito dal Presidente della Repubblica a Cavaliere del Lavoro ha un significato profondo: non un semplice riconoscimento, ma un’onorificenza che racchiude un’intera storia. La storia di una famiglia. Di un padre, Mario Fiasconaro, e di tre fratelli: Nicola, Fausto e Martino Fiasconaro: Non sono un cavaliere. Siamo cavalieri del lavoro, io e i miei fratelli, che abbiamo portato avanti con passione e amore la visione di nostro padre. Una visione che ha visto crescere un’azienda protagonista assoluta non solo nel mondo della pasticceria, ma nell’intero comparto dell’agroalimentare. Il “cavalierato” di una famiglia rispetto del territorio e delle materie prime. Una famiglia che ha sempre messo al centro le persone, la bellezza e la genuinità.
6. Che ricordi le restano della gelateria sulla piazza principale di Castelbuono?
È il luogo dove tutto ebbe inizio, il luogo del cuore, dei ricordi di quando ancora bambini, io insieme ai miei fratelli Martino e Fausto, nel tempo libero giocavamo con il papà a fare i pasticceri, imparando a poco a poco il mestiere. Una piccola gelateria, ricordata ancora oggi per le sue deliziose granite agli agrumi preparate con il ghiaccio delle neviere delle alte madonie. Oggi il Bar Fiasconaro è una meta gourmand imperdibile per chi desidera degustare i prodotti Fiasconaro e sperimentare le novità proposte.
7. Che consigli può dare ad un giovane che ha voglia di intraprendere questa avventura di prelibatezze?
Consiglio a tutti i giovani che si avvicinano a questo mondo di essere umili e curiosi, di credere in quello che fanno rimanendo ancorati al proprio territorio. “Meglio non strafare ma fare l’essenziale, che significa pulizia e rigore”.
8. Un maître pâtissier cosa trasmette a suo figlio?
Quella dei nostri figli rappresenta la terza generazione di una tradizione familiare. A mio figlio ho sempre consigliato che il saper fare è la cosa più importante. Abbiamo avuto la possibilità di innamorarci di un mestiere e di essere sensibili all’alimentazione.
Un attento pasticciere deve avere la sensibilità di mettere in gioco la storia dolciaria millenaria, ma senza sconvolgere nulla, comprendendo le tendenze alimentari attuali e armonizzando le componenti di una ricetta in maniera più equilibrata, in vista del benessere fisico alimentare.
Salvo Esposito
Produzione Riservata