Chi ha parlato di Salvo l’ha descritto bene, è come se lo conoscessi. Sono qui ad aspettarlo, ci siamo salutati, poi ha squillato il telefono, ora lui è nell’altra stanza. È simpatico, cordiale, ha addosso una fragranza decisa. Di certo, questi trent’anni di professione tra luci e ombre, sono volati via e lui è un eterno ragazzo di provincia. I suoi esordi nel mondo dorato dell’alta moda italiana, furono sulle passerelle di Grace Pear, al secolo Graziella Pera, costumista di successo nei programmi di Renzo Arbore, “Il Bagaglino” ed altri. Si narra, era una torrida estate del 1992, quando Salvo venne chiamato da Graziella per ricoprire il ruolo di Ufficio Stampa della sfilata, presso l’Hotel Excelsior di Roma.
Rientrato in salone, mi chiede se ho voglia di un caffè, gli dico di sì, ordina alla signora di prepararlo. Intanto, domando come è nata la passione per la moda e lui con un sorriso ironico risponde che è nel suo DNA; poi chiedo di parlarmi della sua esperienza da art director per i servizi fotografici veicolati sui noti magazine patinati e lui esclama che deve tutto alla sua cara Silvana Giacobini. Inoltre, racconta il suo primo shooting, quello con Alba Parietti, la quale, in quell’estate, si fece immortalare nella Fontana di Trevi, come Anita Ekberg, dal fotografo Rino Petrosino, con un dress di Grace Pear. Di sicuro, per Salvo quel 1992 è come se fosse dietro l’angolo anche se sono passati trent’anni. In quel periodo si festeggiavano i 500 anni della scoperta dell’America, il premio Oscar Vangelis dedicò a questa ricorrenza il brano musicale “1492”, in auge sulle passerelle di tutto il globo e per Salvo, ancora oggi, è una delle colonne sonore preferite dei suoi happening.
Durante quell’estate, in occasione di Pitti Uomo, a Firenze, mi confessa che presenziò ad una colazione, organizzata da Laudomia Pucci nel suo palazzo. Ne rimase folgorato, complice gli affreschi, gli stucchi, gli ospiti selezionati e un via vai di modelle che ostentavano superbi abiti, un vero inno all’eleganza. Salvo si sa, è un esteta, grazie a lui sulle passerelle romane, sono salite bellezze mozzafiato, da Michelle Hunziker a Jennifer Driver, da Nicoletta Romanoff ad Afef ed altre. La governante mi coccola, sul vassoio troneggiano micro cornetti di gelato al cioccolato. Alla vista delle prelibatezze faccio scivolare una goccia di caffè sulla mia gonna e la signora subito mi aiuta a smacchiarla. Chiedo a mister Anniversary, così chiamato per i suoi eventi dedicati a compleanni speciali tra cui quello della minigonna, del bikini, del babydoll, delle tshirt, della giacca destrutturata, qual è stata la prima Miss Itali che ha conosciuto.
Lui non esita a rispondermi e rivela il nome di Roberta Capua. La incontrò per la prima volta durante il fitting di Grace Pear, bella, solare, dalla chioma liscia come una seta e da lì divennero amici. A onor di cronaca, a lui si deve un’altra Miss Italia, per la prima volta sulle passerelle capitoline: Martina Colombari. In molti lo chiamano Guccio, incuriosita chiedo il perché, dall’altra parte della scrivania mi mostra una foto in bianco e nero sulla quale immortalata c’è una donna in abito nero, sua nonna paterna Nilla, la quale lo chiamava Salvuccio e lui da piccolo rispondeva Guccio. Ora capisco tutto ciò. Per Salvo quell’anno è indelebile, un crescendo di emozioni ed un’ascesa professionale. La sua prima soirèe armaniana è stata al Rolling Stones di Milano, dove tra i tavoli si riconoscevano Tina Turner e Mia Martini: quest’ultima, da conterranea, lo invitò a un suo concerto al Teatro Sistina di Roma, con grande entusiasmo accettò portando con sé un foto reporter e un promemoria di domande per un’eventuale intervista. Inoltre, agli inizi degli anni ’90, la moda spopolava nelle zone balneari e lui, per un marchio partenopeo, fece produrre una collezione tutta in blu, dalle mille rouges, ispirate alle onde del mare. La collezione fu presentata con successo a Napoli, a Castel dell’Ovo. Guccio è molto scaramantico e non svela mai i suoi segreti professionali. Pare che nella sua cassetto siano racchiusi molteplici progetti, tra cui, si dice, in questo periodo, sia diventato un “naso”, il prossimo autunno potrebbe esplodere la sua creatività olfattiva. Siamo alla fine della conversazione, gli sono simpatica, dice che ho una silhouette charmant. Mi confida, se dovesse scrivere un libro lo faremo a quattro mani. Lusingata ringrazio, augurandogli buon vento.
Azzurra Bono
Produzione Riservata
Photo Salvo Esposito and models