Giovanni Alverà, simpatico maestro di sci ampezzano, nonché presidente da circa dieci anni della storica scuola di Cortina, con la stagione invernale alle porte, si dichiara soddisfatto perché le lezioni fioccano. Lo sciatore, ci svela che dal ponte di Sant’Ambrogio alla Pasqua, sui monti delle Tofane, dove la scuola ha le sue piste, campo baby, azzurre e rosso e nero, transiteranno circa trentamila persone, rispettando
le norme pandemiche.
L’intraprendente maestro di sci, rammenta che all’età di tre anni, mamma Margherita lo fece sedere su una slitta e subito dopo suo zio Luciano Schiavon iniziò a dargli le prime lezioni. Giovanni agli esordi sulle piste, ricorda un acerbo collega di nome Alberto Tomba, in seguito le loro strade si separarono. Molteplici sono gli aneddoti che il maestro di sci ricorda, tra cui quello del motociclista Loris Capirossi: un giorno il campione si presentò sulle Tofane e confidò al maestro di non aver mai sciato: subito iniziò la lezione e Loris, con grande stupore scese a valle come un vero sciatore. Nel tempo, ad apprendere lezioni di Alverà, sono passati politici, imprenditori e personaggi dello spettacolo.
L’ex direttore della Scuola Sci Cortina, mister Giò, dice che gli istruttori sulle piste indossano accessori da neve, come giubbotti, giacche e pantaloni, griffati Emporio Armani, dai colori rosso e nero, mentre gli occhiali sono disegnati da Adidas e gli sci da Atomic. A chi gli
chiede se la professione del maestro di sci è sinonimo di rubacuori, lui con un sorriso sornione risponde: coloro che esercitano questa professione, lo fanno per passione e non si lasciano distrarre da altri interessi, forse nel passato, negli anni 60 e 70, la figura del maestro di sci era associata al latin lover. La montagna per Giovanni Alverà è sinonimo di vita.
Il maestro di sci in estate si rigenera con lunghe passeggiate a contatto con la natura e facendo bagni in calde vasche adiacenti ai rifugi.
Salvo Esposito
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Immagine in evidenza Giovanni Alverà Presidente Scuola Sci Cortina